Un recente studio ha rivelato che la plastica di colore nero utilizzata per giocattoli, contenitori per alimenti, utensili da cucina e vassoi per carne potrebbe contenere livelli allarmanti di ritardanti di fiamma tossici. Questi composti chimici, spesso provenienti da dispositivi elettronici, possono contaminare i prodotti durante il processo di riciclaggio, mettendo a rischio la salute umana.
Secondo Megan Liu, responsabile della ricerca presso Toxic-Free Future, uno dei prodotti con i più alti livelli di queste sostanze tossiche erano delle monete di plastica nera utilizzate dai bambini per giocare ai pirati. Queste monete, simili a quelle dei costumi di Mardi Gras, contenevano fino a 22.800 parti per milione di ritardanti di fiamma, ovvero quasi il 3% del loro peso totale. I bambini, spiega Liu, tendono a giocare per giorni con questi oggetti, aumentando così l’esposizione alle sostanze chimiche pericolose.
La contaminazione dai dispositivi elettronici
I ritardanti di fiamma trovati nello studio sono gli stessi utilizzati per le componenti elettroniche, come televisori e altri apparecchi. “Sembra che i materiali plastici utilizzati per i prodotti di consumo siano stati contaminati durante il riciclaggio di rifiuti elettronici”, afferma Liu. Questo avviene quando la plastica dei dispositivi elettronici, trattata con ritardanti di fiamma per prevenire incendi, viene riutilizzata per produrre articoli di uso quotidiano. Uno degli esempi più preoccupanti è stato il vassoio di plastica nera per sushi, che conteneva 11.900 parti per milione di decaBDE, una sostanza chimica altamente tossica appartenente alla classe dei PBDE (eteri di difenile polibromurato). Queste sostanze sono legate a gravi rischi per la salute, tra cui il cancro, problemi endocrini e disturbi dello sviluppo nei bambini.
Il rischio per la salute del contatto con la plastica di colore nero
Un ulteriore studio del 2024 ha rivelato che le persone con alti livelli di PBDE nel sangue hanno un rischio del 300% più alto di sviluppare cancro rispetto a chi ha livelli più bassi. Nonostante queste preoccupazioni, il 70% dei prodotti analizzati nello studio ha mostrato livelli di ritardanti di fiamma ben superiori ai limiti stabiliti dall’Unione Europea. Gli utensili da cucina in plastica nera, come spatole e cucchiai forati, rappresentano un rischio significativo. Secondo i ricercatori, una persona potrebbe essere esposta in media a 34,7 parti per milione di decaBDE ogni giorno, semplicemente usando questi utensili.
Cosa possono fare i consumatori?
Per ridurre l’esposizione a queste sostanze tossiche, gli esperti consigliano di evitare l’utilizzo di utensili e contenitori in plastica nera per alimenti, sostituendoli con alternative in acciaio inossidabile o ceramica. Inoltre, è importante pulire frequentemente la casa, rimuovendo la polvere che può contenere residui chimici, e lavarsi le mani regolarmente. “Molte persone lavano e riutilizzano tali recipienti di plastica nera, che ricevono a casa con il cibo d’asporto. Il mio consiglio è di rimuovere immediatamente il cibo da questi contenitori e di passarlo in un piatto di ceramica o di vetro. Altrettanto sbagliato è lavarli e riutilizzarli: vanno gettati nell’immondizia”.
È fondamentale anche evitare di riscaldare il cibo in contenitori di plastica nera, poiché il calore facilita il rilascio dei ritardanti di fiamma negli alimenti. Megan Liu sottolinea che, nonostante queste precauzioni, è necessario un cambiamento a livello di politiche aziendali e governative per vietare l’uso di sostanze chimiche pericolose come i ritardanti di fiamma, permettendo un riciclo sicuro senza rischi per la salute. In conclusione, sebbene il riciclaggio dei materiali plastici sia essenziale per l’ambiente, la presenza di sostanze chimiche tossiche nei prodotti di uso quotidiano rappresenta una seria minaccia per la salute umana. Diventa quindi cruciale informarsi e adottare soluzioni più sicure per ridurre al minimo l’esposizione.